Onlus, donazioni e cura ambientale: a chi lasci il tuo 5×1000?

8 Apr 2021

La puoi sentire nell’aria, ma non è primavera! È tempo di dichiarazione dei redditi per i buoni cittadini-contribuenti. Una quota dell’IRPEF, come ogni anno, la lasceremo a enti e associazioni che svolgono compiti apprezzabili, socialmente e ‘ambientalmente’ utili. La scelta è ardua, sicché le attività che vorremmo supportare sono tante, ma il 5×1000 (almeno il mio) è poco. Allora, si fa quel che si può; si dona bene quel poco che c’è, a chi cerca di fare la differenza.

Quindi, a chi donare? Qui sotto una lista di organizzazioni senza scopo di lucro, che si battono per la conservazione del Pianeta e delle sue specie animali (compresa la nostra – maledetta!).

1. SEA SHEPHERD: la fortuna degli eco-pirati è stata finire nel documentario del momento. Con “Seaspiracy” (produzione Netflix sull’impatto ambientale della pesca), la Sea Shepard si è conquistata frotte di nuovi ammiratori. D’altronde, il ‘mazzo tanto’ se lo fanno, mettendo in pratica azioni dirette contro la pesca illegale, lo sfruttamento degli oceani e la caccia alle specie marine protette. (Per maggior informazioni: clicca qui)

2. FONDO FORESTALE ITALIANO: onlus che nasce a Roma, avendo a cuore la biodiversità forestale del nostro Bel Paese. Non ha fini di lucro ed opera acquistando e conservando boschi. In questo modo, li conserva e li lascia nel loro stato naturale, senza effettuare tagli a scopo economico. Boschi e terreni del Fondo Forestale Italiano diventano risorse ambientali conservate a vantaggio delle locali popolazioni; sono gestite perciò da gruppi locali di associati che, mantenendo fede allo Statuto dell’associazione, agiscono come interfaccia con le comunità locali. (Per maggiori informazioni: clicca qui)

3. ELIANTE: cooperativa sociale italiana che opera nel campo della sostenibilità ambientale, formando individui ed educando alla protezione ambientale, spingendo sulla convivenza con i grandi carnivori. Un progetto particolarmente interessante è ‘Pasturs’; hanno formato diversi volontari per aiutare i pastori delle Alpi Orobie della Bergamasca a convivere con lupo e orso, senza conflitto. Al centro c’è l’idea di un mondo ambientalista, fondato sulla conoscenza e il rispetto per la vita di tutti. (Per maggiori informazioni: clicca qui)

4. FONDAZIONE SLOW FOOD PER LA BIODIVERSITÀ ONLUS: movimento internazionale in difesa della cultura cultura gastronomica e no profit, Slow Food è impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi. Il cibo – diritto di ogni essere vivente – deve essere buono, pulito e giusto. Nessuno deve morire per ciò che mettiamo nel nostro piatto. L’associazione sostiene i piccoli produttori – specie quelli a sud del mondo – acquistando attrezzature, offrendo formazione, difendendo la biodiversità agricola, promuovendone i prodotti in manifestazioni internazionali. (Per maggiori informazioni: clicca qui)

5. A SUD: come costruire ponti di solidarietà attiva tra Nord e Sud del mondo? La cooperazione internazionale è la chiave di volta, insegnando come quello che accade nel piccolo, in zone anche remote del nostro Paese, è specchio di quello che accade dall’altra parte del Pianeta, e viceversa. Che la devastazione dell’Amazzonia ecuadoriana o del Delta del Niger da parte delle grandi multinazionali di casa nostra è la stessa che distrugge le nostre comunità – in Basilicata come in Veneto o in Sicilia – che crea deserto sociale, disoccupazione, malattie. (Per maggiori info: clicca qui)

6. UNO CHEF PER ELENA E PIETRO: l’unica scuola di cucina gratuita la mondo, situata in Calabria; è nata con lo scopo di garantire un futuro sostenibile e brillante a giovani calabresi, partendo da una valorizzazione delle materie prime e dal rispetto per il proprio territorio. Il direttore dell’associazione – ovviamente a titolo gratuito – è Silvio Greco, biologo marino e dirigente di ricerca della stazione zoologica A. Dohrn. (Per maggiori info: clicca qui)

7. ESSERE ANIMALI: associazione italiana che realizza indagini in allevamenti intensivi e macelli, per raggiungere milioni di persone con la diffusione delle immagini su media e televisioni.  Documentano la crudeltà e denunciano i maltrattamenti, facendo leva e pressione sulle Istituzioni per chiedere cambiamenti legislativi e sulle aziende per spingerle a migliorare le loro politiche. L’obiettivo è la registrazione di un cambio nel sistema alimentare che metta fine allo sfruttamento degli animali e sia più sostenibile per il pianeta. (Per saperne di più: clicca qui)

8. FONDAZIONE CETACEA ONLUS: organizzazione no profit fondata nel 1988 con lo scopo di tutelare l’ecosistema marino, soprattutto adriatico, attraverso attività di divulgazione, educazione e conservazione. Ormai da diverso tempo, grazie all’aiuto di volontari veterinari e biologi, si occupano di soccorrere animali in difficoltà, gestendo il centro di recupero di tartarughe e altri animali selvatici marini. Nel Centro sono state curate e restituite al mare oltre 500 tartarughe marine, con un incremento notevole negli ultimi anni. La Fondazione interviene anche su tutte le tartarughe spiaggiate già morte per raccogliere dati in merito alla salute del nostro mare: le tartarughe infatti sono un indicatore biologico delle condizioni di salute del nostro mare. (Per avere ulteriori dettagli: clicca qui)