I titoli ‘verdi’ (ma non solo) di Aprile

15 Apr 2021

Ho controllato i vecchi post del blog. La sorte vuole che, esattamente un anno fa, con l’inizio del primo lockdown, pubblicassi la prima lista pubblica di libri da quarantena. Non mi aspettavo (lo ammetto: ero fin troppo speranzosa) un ritorno all’utilizzo della segnaletica semaforica covidiana anche in questo 2021. Sognavo che il rosso, l’arancione e il giallo delle regioni lasciassero più spazio al VERDE-SOSTENIBILE. Inutile dirvi che così non è stato. Lo sapete meglio di me.

Il rossissimo mese di Aprile ci ha lasciato giornate di solitaria tristezza, da dedicare alle tisane al finocchio e alla lettura intensiva. Ed ecco che nasce l’idea geniale e mai vista prima – cogliete l’ironia – di racchiudervi in pillole le recensioni dei testi più verdi che ho avuto modo di ritrovarmi tra le mani nell’ultimo mese. Lo dico subito, vostro Onore. Alcuni dei testi che andrò a citare sono stati un regalo – ben gradito – di alcune case editrici, la quali, inorridendo difronte al mio conto in banca, hanno deciso di omaggiarmeli.

  1. LA PLASTICA NEL PIATTO – Silvio Greco. Un grande classicone in tema alimentazione consapevole, edito da Giunti e Slow Food Editore. Come e quando siamo diventati plasticofagi? Il video della tartaruga marina con una cannuccia incastrata nel naso ha fatto il giro del mondo e del web. Ormai, grazie alle innumerevoli campagne di sensibilizzazione, il degrado degli oceani e lo stato pietoso dei nostri mari sono ben noti ai più. Meno chiara è la pervasività del problema plastiche. Non sono più sole le balenottere a manifestare, al momento delle necroscopie, polimeri termoplastici nel proprio stomaco. Come ci dice il professor Greco, autore di questo saggio, la plastica è ovunque; la respiriamo, la beviamo e la mangiamo ogni giorno. Non è più ‘solo’ una questione di ambientalismo. Si parla di salute, se la nostra dieta ormai prevede abbuffate di nanoplastiche e all you can eat di microplastiche, tanto da arrivare ad ingerirne 5 gr a settimana. Guarda caso, pari al peso di una carta di credito. Ironico, non trovate?

  2. VESTIRE BUONO, PULITO, GIUSTO – Dario Casalini. Questa non ve l’avevo raccontata. Ho incontrato Casalini un mesetto fa, qualche giorno prima dell’uscita del suo ultimo libro. Una collega voleva presentarmelo, facendomi così avere anche una sua copia firmata. Ma siccome il testo lo avrei avuto tra le mani il giorno successivo, assecondando la mia natura frugale e parsimoniosa, declinai subito l’invito. “Sai, non vorrei sprecare!”. La mia anima ecologista mi aveva spinta a rifiutare il dono proprio davanti a Casalini, nascosto dietro la mia collega, armato di penna per l’autografo e buona volontà. Figura di merda fatta, ma perlomeno posso dire che il libro poi lo lessi in meno di una settimana. Illuminante e scorrevole. Ottimo per i beginners dello Slow Fashion. (Scusami ancora, Dario!)

  3. UNA VITA DA RICOSTRUIRE Brigitte Riebe. Non è un saggio, ma il primo libro di una trilogia di romanzi quasi storici, ambientati tra le rovine berlinesi del secondo postguerra. La storia delle sorelle Ku’mann, nate in una famiglia tedesca numerosa, costrette a fare i conti con le difficoltà economiche e sociali dell’epoca. Lo inserisco nelle letture verdi di questo mese per il leitmotiv tessile che lega le protagoniste del romanzo alla moda odierna; la necessità di immaginare e costruirsi un futuro diverso, un domani possibile solo grazie ad un intervento radicale sul settore del tessile. Non c’è più tempo per autocommiserazione o dubbio; c’è solo spazio per l’azione. Come le sorelle Ku’mann hanno rivoluzionato la moda della Germania post-nazionalsocialista, (con tutte le complessità del caso) così tocca a noi, oggi. Prendiamole misure, tiriamoci su le maniche e cambiamo approccio al fashion.

  4. METTETE ORTI SUI VOSTRI BALCONI – Matteo Cereda. Chi ha detto che gli ortaggi non possano essere coltivati in vaso? Un trattato di ecologia filosofica, un manuale pratico sotto forma di inno alla rivoluzione verde, che questa volta ha inizio dalle città. O meglio, dai suoi balconi. Consociazioni, irrigazione, semine e trapianti. Tutto quello che devi sapere per imitare la natura sul tuo terrazzino urbano lo trovi qui dentro. Sbagliare diventa complesso se a spiegarti la teorica (e anche la pratica) c’è Cereda. Considerando che la primavera è iniziata, ma il lockdown non è ancora finito, vi serviranno attività con cui intrattenere i bambini della famiglia e i bambini che albergano ancora le vostre anime.

  5. IL CIBO CHE CI SALVERA’ – Eliana Liotta. Non c’è una sola ricetta per salvare il clima. Le diete per il Pianeta sono diverse; adatte e adattabili ad ogni gusto e stile di vita. Lo spiega bene Liotta, comunicatrice scientifica e giornalista italiana, in questo recentissimo testo edito da La Nave di Teseo. Sebbene alcuni dati potrebbero essere meglio approfonditi, apprezzo la volontà di informazione sulle diverse svolte ecologiche e applicazioni a tavola. Foer fece da apripista nell’editoria internazionale e Liotta lo segue, mettendo in luce le conseguenze climatiche di una dieta troppo animali-dipendente, serve per forza ‘veganizzare’ sul posto il lettore.

  6. SCEGLIERE IL FUTURO – Christiana Figueres e Tom Rivett-Carnac. Come sarà il nostro futuro, se riusciremo a stare entro la soglia dei 1,5 gradi di riscaldamento? Che aspettativa di vita avremo, se invece questo non dovesse accadere? Il mondo che dobbiamo cercare di creare, con disperato ottimismo, ci obbliga a ripensare il nostro modo di vivere e concepire le sociali interconnessioni terrestri. Punto per punto, Figueres e Rivett-Carnac (due tra le più autorevoli voci diplomatiche internazionali) ci aiutano a recuperare le forze e lo spirito d’iniziativa per affrontare le incertezze prossime, figlie della crisi climatica in atto. La ricetta per il successo? Outrage e optimism, ovvero caustica indignazione e impetuosa fiducia.