Il cambiamento climatico non è un’opinione. Mi spiego meglio. Non può esistere un contradditorio sull’esistenza di un’emergenza climatica e della sua natura antropica.
Il cambiamento climatico è un fatto. Esiste, c’è, è qui. Non può essere considerato un’opinione, perché il suo esistere si fonda su dati scientificamente comprovati e condivisi della comunità scientifica internazionale. La sua natura o origine è strettamente legata alle attività antropiche, quelle umane che svolgiamo ogni giorno sul nostro pianeta. Attività che ci spingono ad impiegare sempre più combustibili fossili ed aumentare le emissioni di CO2 o di altri gas serra, in qualsiasi aspetto della nostra vita.
La disinformazione regna sovrana, ce ne stiamo rendendo sempre più conto. Qui ci sono persone che non solo non sono mosse da alcun desiderio di conoscenza e voglia di informazione, ma che addirittura non sono in grado di leggere un grafico o un articolo di giornale (autorevole).
Leggiamo ogni giorno di persone che “non credono nel climate change”. Peccato che non ci sia nulla in cui credere; basta leggere.
Un po’ come le Foibe o la Shoah. Entrambi fatti concreti del nostro passato, realmente avvenuti, che ci spingono a riflettere sulla crudeltà dell’essere umano. Chi nega, riduce e decontestualizza questi drammatici eventi del Novecento è un negazionista, un folle che bolla come “inaffidabili” questioni ampiamente verificate.
Il cambiamento climatico non è un gatto di Schrödinger in un sistema di regole probabilistiche. Non può contemporaneamente esistere per alcuni di noi e non per altri. Quando 11mila scienziati, ovvero il 99% della comunità scientifica del nostro globo, parla di stato di emergenza, negare è da folli.
Diciamolo una volta per tutte: IL CAMBIAMENTO CLIMATICO e la sua origine antropica sono un fatto assodato e sostenuto da evidenze scientifiche schiaccianti. I negazionisti del clima – molto spesso invischiati in affari con la stessa industria del fossile – rappresentano una percentuale ridicola rispetto alla massa di scienziati ed organismi scientifici intergovernativi, e non sono MAI (e sottolineo il MAI con una certa enfasi) sostenuti da comprovate evidenze scientifiche.
A conti fatti, poi, le stesse compagnie petrolifere (in particolare 5 delle “7 Sorelle”) da anni foraggiano i gruppi che negano l’esistenza del cambiamento climatico e dell’influenza dell’effetto serra. Il lobbying ad esempio della Exxon Mobil (la nostra italianissima “Esso”) è pressante, in particolar modo negli USA, dove continua a finanziare politici ed opinioni del fronte negazionista.
Abbondonate ogni provincialismo e prendete un libro o report autorevole in mano. Siamo noi esseri umani ad influenzare in negativo la vita sul nostro pianeta. Non è un’opinione, ma un fatto.
Fonti: EEA (European Environment Agency) on
Climate Change in 2016
IPCC on Climate
The Guardian on
lobbying