Cosa significa fare moda etica e sostenibile? Quali sono i rischi d’impresa? Come nasce un’idea? Sono tutte domande che ho rivolto a chi si impegna ormai da anni per una produzione tessile italiana più pulita.
A Daniela, l’esperienza in India cambia la vita. L’incontro con la natura la spinge a compiere una scelta coraggiosa e rivoluzionaria: rispettare l’ambiente, le persone e i materiali, trasformando in meglio la moda italiana. Ed è così che nasce CasaGIN; partendo per un viaggio lontano, da un amore per il Pianeta, dalla ricerca di sé. Così muove i primi passi il brand fatto per chi “le cose le vuole fatte bene”. Partendo dall’intimo – ovvero la parte che resta più a lungo a contatto con il nostro corpo – ci si impegna a essere più sinceri e autentici. Genuini, per natura. Daniela e i suoi amici fondano un piccolo sogno nel 2017, autofinanziandosi. Sono tra i primissimi italiani a scommettere in un futuro in armonia con le risorse del Pianeta, credendo fino in fondo nella possibilità di una moda diversa, inclusiva e sostenibile.
MATERIALI – faggio, eucalipto, cotone organico e plastica riciclata
Come ormai sappiamo, l’autentica sostenibilità inizia dalla produzione e dalla scelta dei materiali. Tuttavia, no, non basta usare cotone “organico” per spacciarsi come eco-friendly. Serve uno sforzo maggiore per essere sostenibili. Nel caso di CasaGIN, la selezione, la filatura del cotone e la produzione tessile avvengono in Italia – più precisamente tra Veneto e Friuli. I materiali scelti non solo sono certificati e naturali, ma provengono da aziende e foreste a ridotto impatto ambientale.
È il caso della polpa del legno di faggio, un prodotto formidabile da cui si estrae il tessuto di origine naturale TENCEL™ Modal. L’azienda austriaca che ha sviluppato questa innovazione unica certifica l’intero ciclo produttivo del ‘fiocco di Modal’, che viene poi preso e trasformato qui in Italia. Dispone della certificazione internazionale FSC, indipendente e di parte terza, specifica per il settore forestale e i prodotti derivati proprio dalle foreste. La lavorazione avviene a circuito chiuso, con un recupero del 99% delle sostanze di sintesi impiegate; queste non vengono quindi disperse nell’ambiente, ma riqualificate e riutilizzate nel ciclo produttivo. Altra straordinarie proprietà: la resistenza e la morbidezza. Si tratta di un tessuto biodegradabile, altamente igroscopico e resistente all’usura. Insomma, è fatto bene ed è fatto per durare.
Dalla trasformazione del legno di eucalipto, CasaGIN ricava il suo TENCEL™ Lyocell, da impiegare nei tessuti d’abbigliamento. La produzione di questa fibra naturale è ritenuta estremamente sostenibile, in quanto ecologica ed economica. Cresce in fretta, senza impiego invasivo di pesticidi o dispendio d’acqua, con una produttività 10 volte più alta rispetto a quella del cotone. Il risultato è un tessuto morbido sulla pelle; come seta, ma resistente a lavaggi e usura. Per la sua composizione, la fibra di eucalipto provvede poi anche a una compensazione termica tale da rendere il tessuto caldo d’inverno e fresco d’estate.
Arriviamo al tanto discusso cotone organico. Una grande distinzione tra CasaGIN e altri marchi velatamente sostenibili è la provenienza e filatura del cotone. Questi passaggi avvengono in Italia, con un controllo garantito sulla filiera. Importante nota da tenere sempre a mente: è certificato GOTS (GLOBAL ORGANIC TEXTILE STANDARD), ovvero la più importante certificazione del cotone, in quanto sottolinea una doppia trasparenza; l’origine biologica e a minor impatto ambientale della materia prima, con grande attenzione agli aspetti etici nell’impiego della manodopera.
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