Per una volta, scelgo di empatizzare con voi amanti dell’estate – che, guarda caso, siete anche quelli che abitano al mare e hanno zero peli sul corpo marmoreo (scusate, niente risentimento). Per una volta, chiudo entrambi gli occhi e pubblico un post dedicato all’estate e ai suoi costumi da bagno – o swimwear, se vogliamo fare gli anglosassoni – interamente sostenibili.
I problemi di inquinamento dell’industria tessile ormai non sono più (si spera) una novità alle orecchie dell’opinione pubblica. Lo sappiamo, i processi di produzione di questo settore comportano un eccessivo consumo di acqua e impiego di sostanze chimiche, che spesso vengono deliberatamente disperse nell’ambiente. Parliamo di costi sociali ed ambientali talmente alti da aver reso la moda il secondo settore più inquinante al mondo. Un bel problemone per noi Occidente consumista fino al midollo!
E’ tempo di rivoluzione, per la Terra e per i lavoratori. Abbiamo bisogno di una rivalutazione dei processi produttivi; di una maggiore attenzione alle condizioni di lavoro del personale e alle materie prime impiegate. Non si può pensare di poter vendere in Italia, delocalizzando la produzione in Bangladesh o Etiopia per abbassarne i costi. Non si può più acquistare un costume a 15€, senza sapere chi lo ha cucito e a quale prezzo.
Eccovi quindi una lista di brand di swimwear – dai, facciamo gli anglosassoni per benino – davvero attenti all’ambiente e ai lavoratori. Ho scelto marchi prevalentemente italiani, con fabbriche e stabilimenti in Italia o Europa, dove i controlli sulla qualità del lavoro sono notoriamente più frequenti. No brand di capi disegnati a Parigi, per poi essere prodotti in Cina, per intenderci.
CasaGIN – Made in Italy: abiti, intimo e costumi da mare realizzati consapevolmente, in armonia con il ritmo lento della natura. I tessuti impiegati nella produzione sono in fibre vegetali biodegradabili, prodotti a partire da materie prime rinnovabili. Eucalipto, legno di faggio, plastiche rigenerate e cotone organico si mescolano per creare la loro linea estiva.
Nello specifico, i costumi sono in ECONYL (al 78%); si tratta di un materiale a base di un filo di nylon rigenerato, recuperato dagli scarti di reti da pesca o boe. (qui il loro sito)
Balajanas – Made in Italy: altro brand totalmente italiano – sardo, per la precisione – che utilizza il filo di nylon rigenerato ECONYL. Questo tessuto ecologico è in grado di assicurare un alto grado di vestibilità, resistendo anche ad abrasioni, salsedine e creme solari. (qui il sito)
SOSEATY: Il progetto è di una start up veneta, che ha fatto dell’economia circolare il suo punto di forza. I pantaloncini da uomo sono realizzati in poliestere riciclato (SEAQUAL), recuperato attraverso la pulizia degli oceani e la trasformazione della plastica delle bottiglie. Nella linea donna, invece, ritroviamo il buon vecchio ECONYL menzionato prima, questa volta con nylon rigenerato al 65%.
Tutti i materiali impiegati provengono da siti non più lontani di 300 km dal centro di produzione, in modo tale da minimizzare – quanto possibile – le emissioni di CO2 in termini di trasporto. (qui il loro sito)
Repainted – Italian Beachwear: una moda locale, artigianale con capi realizzati a partire da filato ECONYL, resistente a raggi UV, cloro e solari. Dal design particolare e ricercato, rappresenta un piccolo investimento destinato a durare molto più che una collezione o una sola estate. Chiaramente tutto italiano, dai materiali agli stabilimenti produttivi. (qui trovate la collezione 2020)
AllSisters: brand che produce responsabilmente in Spagna, utilizzando materiali eco, certificati italiani. Realizza bikini e pezzi unici dal taglio timeless e chic – modo ricercato per dire “ne prenderei due pure io, grazie!”. Secondo il sito di rating tessile Good On You, non è chiaro se garantisca o meno un minimo salariale, ma trattandosi di una produzione spagnola possiamo (quasi) starne certi. (Qui per maggiori info)